La chiesetta di San Rocco sorge in posizione isolata, a 1.600 metri di altitudine, fuori dal centro abitato di Peio Paese. Nel dosso su cui si eleva, detto appunto San Rocco, era localizzato un antico castelliere celto-retico; vennero infatti rinvenuti in tale sito armi e suppellettili risalenti alla cultura celtica.
La chiesa, consacrata nel 1500, era luogo di pellegrinaggio, così come testimoniano gli Atti Visitali, in cui si legge che “in summitate fere montis posita supra Peium, quo solet devotionis ergo magnus excursus populi convenire et saepe in ea res divina peragitur”. Si trattava inizialmente di un semplice sacello; un voto popolare, fatto in occasione della grande moria di bestiame, grazie al quale il giorno di San Rocco sarebbe stato festeggiato ogni anno con rinnovata devozione, contribuì, insieme alla peste scoppiata nel ‘600, a far sì che la chiesa fosse rinnovata con l’aggiunta dell’aula nel 1646 ed arricchita con donazioni e lasciti.
Si sa inoltre che nel 1649 i visitatori ordinarono di “sbianchezzare” gli affreschi che impreziosivano l’abside dell’edificio sacro, contribuendo così a spogliare la chiesetta dei suoi attributi decorativi.
L’aspetto esterno della chiesa è alquanto singolare: appare infatti cinta da un muro merlato. La copertura della chiesa è in scandole; sulla sommità si erge una cella campanaria che sostituisce il campanile.
L’interno è ad una sola navata, con volte a crociera, cui si aggiunge il presbiterio quadrato, sempre con volta a crociera, nel quale è posto l’unico arredo della chiesa, ossia l’altare maggiore. Quest’ultimo è dedicato a San Rocco.
La chiesa è stata recentemente spogliata di alcuni arredi, trafugati da ignoti.